RINFORZI STRUTTURALI ANTISISMICI
RINFORZI STRUTTURALI ANTISISMICI
KA.D.E.F. progetta, produce e mette in opera rinforzi strutturali antisismici, in tutte le situazioni ove siano necessari.
I rinforzi strutturali antisismici
I rinforzi strutturali antisismici sono quell’insieme di dispositivi ed elementi di carpenteria che vengono messi in opera per consolidare la struttura di un edificio secondo le norme antisismiche vigenti, allo scopo di assicurarne la capacità di resistere alle forze generate da un terremoto mantenendo la propria integrità e garantendo la sicurezza delle persone che vi abitano o vi lavorano: in pratica, un “potenziamento” della struttura già esistente che la rende più solida e meno vulnerabile alle scosse sismiche, aumentandone la resistenza (ossia la capacità di opporsi alle forze sismiche) e la duttilità (ossia la capacità di assorbirle e deformarsi senza crollare).
I rinforzi strutturali antisismici
I rinforzi strutturali antisismici sono quell’insieme di dispositivi ed elementi di carpenteria che vengono messi in opera per consolidare la struttura di un edificio secondo le norme antisismiche vigenti, allo scopo di assicurarne la capacità di resistere alle forze generate da un terremoto mantenendo la propria integrità e garantendo la sicurezza delle persone che vi abitano o vi lavorano: in pratica, un “potenziamento” della struttura già esistente che la rende più solida e meno vulnerabile alle scosse sismiche, aumentandone la resistenza (ossia la capacità di opporsi alle forze sismiche) e la duttilità (ossia la capacità di assorbirle e deformarsi senza crollare).
Perché sono necessari i rinforzi strutturali antisismici?
In un Paese fortemente sismico come l’Italia, dove in passato i terremoti hanno mietuto migliaia di vittime, l’implementazione dei rinforzi strutturali con funzione antisismica è un’operazione essenziale per la sicurezza degli abitanti, resa ancora più necessaria dal fatto che un gran numero di edifici sul territorio nazionale sono stati costruiti prima che venissero introdotte specifiche normative antisismiche, e quindi hanno strutture che si dimostrano completamente inadeguate a sopportare le sollecitazioni di un terremoto; le conseguenze sono danni via via più gravi, che possono andare da crepe nei muri a crolli parziali o – nei casi più estremi – al collasso dell’intero edificio. La messa in opera degli opportuni rinforzi antisismici (sostenuta peraltro dallo Stato con appositi incentivi fiscali dedicati) garantisce
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Un netto aumento della sicurezza per gli abitanti dell’edificio
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La riduzione degli eventuali costi di riparazione in caso di terremoto
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La protezione del patrimonio edilizio
L’analisi della situazione
Prima di poter anche solo progettare un intervento di rinforzo sismico è necessaria – e prevista dalla legge – un’analisi accurata della situazione in essere, che deve comprendere
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La zona in cui sorge l’edificio, con valutazioni precise del rischio sismico
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Il tipo di costruzione, con particolare attenzione ai materiali impiegati e al numero di piani dell’edificio
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La verifica geologica, per una valutazione precisa dei rischi e delle condizioni pre-esistenti
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Le condizioni delle fondazioni, e la loro reattività alle sollecitazioni tipiche dei sismi
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Il tipo di struttura portante, perché gli interventi da adottare cambiano nel caso di stabili in muratura, in calcestruzzo armato, in legno…
Le tipologie di rinforzo antisismico
L’intervento di rinforzo strutturale antisismico può prevedere diversi tipi di operazione, in base sia alla gravità della situazione, sia all’effettivo livello di rischio della specifica zona in cui si sta operando. In generale, la prima distinzione da fare è quella fra interventi locali e strutturali:
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Gli interventi, o riparazioni, locali prevedono di sostituire o riparare un singolo elemento strutturale, senza modifiche alla geometria dell’edificio, per migliorarne la condizione di sicurezza;
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I miglioramenti strutturali, d’altro canto, prevedono interventi che aumentano la sicurezza dell’intera struttura dell’edificio – modificandone rigidezza, resistenza, duttilità – senza necessariamente mirare agli standard richiesti dalle nuove costruzioni;
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Gli adeguamenti strutturali, per finire, sono invece mirati ad innalzare gli standard di sicurezza dell’edificio, per portarli ai livelli richiesti dalle norme vigenti per le nuove costruzioni, e spesso richiedono modifiche di grossa entità alla geometria della struttura stessa.
Gli interventi specifici per il rinforzo strutturale antisismico
Una volta identificato lo stato di fatto, dopo aver studiato quale sia la migliore soluzione, è finalmente possibile mettere in atto i lavori necessari. Fra gli interventi di rinforzo strutturale antisismico i principali sono
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Il consolidamento delle murature, che può prevedere la cerchiatura, ossia l’inserimento di fasce metalliche o in cemento armato che avvolgono l’intero edificio, la cucitura armata, che prevede di inserire barre in acciaio nella muratura stessa, e l’applicazione di intonaci armati, ossia rinforzati con reti d’acciaio o di fibra di vetro;
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Il consolidamento solai, tramite l’aggiunta di nuove travi in acciaio o legno o la messa in opera di solai collaboranti, ossia rigidamente collegati alle murature;
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Il rinforzo degli elementi strutturali come i pilastri, tramite aumento delle armature, confinamento dei profilati, o incremento della sezione del pilastro stesso;
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L’inserimento di nuovi elementi strutturali, come i controventi (elementi diagonali realizzati in acciaio) o cordoli e catene (realizzati, invece, in cemento armato);
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La messa in opera di rinforzi in fibra di vetro o di carbonio;
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– L’incamiciatura dei pilastri in appositi profilati in acciaio.
Le normative antisismiche in Italia
Proprio a seguito dei disastrosi terremoti avvenuti in passato e dei danni immensi che hanno causato, la normativa antisismica in Italia è articolata e approfondita, allo scopo di offrire la miglior tutela possibile da questi eventi inevitabili. L’intero territorio Italiano, e non soltanto le zone più prettamente sismiche, è coinvolto da questo tema; l’ordinanza del Presidente del CdM 3274/2003 ha infatti reso obbligatoria la classificazione sismica di tutte le zone territoriali, ampliando quanto già stabilito nella legge 64/1974. Gli specifici criteri costruttivi – che sono anche quelli a cui è necessario adeguarsi in caso di bisogno proprio attraverso la messa in opera dei rinforzi strutturali richiesti – vengono aggiornati periodicamente; le norme tecniche stabilite nell’NTC 2008, ad esempio, hanno visto un recente adeguamento nell’NTC 2018 tuttora in vigore, che rende ad esempio obbligatoria la valutazione sismica degli edifici esistenti sia qualora siano strategici, sia nei casi in cui sia richiesto di effettuare un adeguamento antisismico.